di Sara Romeo
TAVOLA SINOTTICA DEI 22 ARCANI_

I 22 arcani maggiori

Descrizione secondo la versione marsigliese

Il giardino dei Tarocchi di Niky de Saint Phalle

I  - Il Bagatto
(le Bateleur)
 
I - Il Bagatto (le Bateleur). La parola ha origini latine e sta ad indicare "figura da poco", "bagatella", cosa di nessun conto. Rappresenta un giovane uomo con un grande cappello e abiti vistosi, posto in piedi davanti a un tavolo, su cui figurano monete, vasetti, dadi, coltelli, una borsa. L'uomo regge nella mano sinistra un bastone dorato. Il Mago (?) [in Papessa II]
II - La Papessa
(La Papesse)
È forse una delle figure che ha dato luogo a maggiori discussioni, dal momento che nessuna donna ha mai avuto accesso al soglio di Pietro. In taluni mazzi è stata sostituita da Divinità o altre carte. La donna ha un triregno in capo, è seduta su un trono ricoperto da un velo e ha in mano un libro aperto.   La grande sacerdotessa del potere femminile dell’intuizione’’. Dalla sua enorme bocca aperta, nello stile dei mostri di pietra del Giardino di Bomarzo, scende uno scalone d’acqua raccolta in una vasca da cui affiora la Ruota della Fortuna (X), simbolo della vita, realizzata da Tinguely. Sul suo capo c’e’ Il Mago (I), dalla testa d’oro, simbolico colore dell'intelligenza e della spiritualità. Una scultura di una madonna interamente blu, che si confonde con le pareti e il soffitto del medesimo colore, si trova in un angolo all’interno della Papessa, dove scorrono ruscelli d’acqua che poi confluiranno nella cascata esterna. Lungo i sentieri adagiati sulla collina e tra la vegetazione si trovano gli altri Arcani.
III - L'Imperatrice (L'Imperatrice). Una donna in trono, con la corona in testa, ha in mano uno scettro col globo sormontato dalla croce (da sempre simbolo di impero). Regge con la mano destra uno scudo con un’aquila araldica, e ha due ali aperte sulla schiena. L'Imperatrice e’ una sfinge dall’enorme corpo color rosa su cui poggia una piccola testa nera la cui lucente chioma è composta da specchi blu per riflettere il cielo e le stelle; tra le zampe variopinte gli esorbitanti seni sono segnati da cuori, cerchi e fiori. All’interno dell’Imperatrice, un’attrezzata caverna tappezzata da specchi ospitò Niki de Saint Phalle per diversi anni  ricreò persino un salone, un bagno e una piccola stanza da letto dove con altre “carte”: del Giudizio (XX), La Stella (XVII) e Il Carro (VII).
IV -  L'Imperatore (L'Empereur) Un uomo barbuto, seduto in trono di profilo, con una gamba incrociata sull'altra, regge uno scettro con la destra. Sotto al Trono è appoggiato uno scudo con un'aquila araldica.La carta è evidentemente collegata col potere terreno. Per raffigurare l'Imperatore l’artista ha costruito un intero castello, una vera e propria opera architettonica: ventidue colonne fatte con le materie più disparate delimitano un cortile, con al centro una vasca d’acqua da cui emergono quattro nana danzanti, e sorreggono un camminamento superiore in cui è incastrato un razzo rosso.
VIl - Papa (Le Pape) Seduto in posizione frontale, il Pontefice col Triregno regge un pastorale a croce con tre traverse. Ai suoi piedi, di statura notevolmente inferiore, sono inginocchiati due chierici. Il Papa ha la barba canuta, probabile allusione alla sua saggezza.  Il Papa è una scintillante scultura filiforme d’oro e d’argento con tre occhi e una grossa bocca rossa mentre
VI - L'innamorato (L'Amoreux) Sotto a un grande cupido alato, pronto a scoccare la sua freccia, un giovane sta in piedi tra due figure femminili, una vestita più poveramente dell'altra. I critici sono concordi nell'identificare questa lama col mito di Ercole, che dovette scegliere tra Vizio e Virtu’.  Gli Innamorati, la carta divinatoria della scelta, sono per Niki de Saint Phalle Adamo ed Eva, due allegre figure in poliestere che sembrano godersi un pic nic sull’erba.
VII - Il Carro
(Le Chariot)
Un carro visto in modo rigidamente frontale, è condotto da un giovane guerriero incoronato, mentre trattiene saldamente due cavalli, uno blu ed uno rosso, che tendono a scartare in posizioni opposte. [in Imperatrice III]
VIII - La Giustizia
(la Justice)
È questa una delle tre Virtu’ cardinali citate nel mazzo, da cui manca la Prudenza. Una donna in trono regge con la mano sinistra una bilancia dai piatti allineati, e con la destra una spada. Questo Trionfo contiene in sè l'idea di equilibrio e di punizione. Dentro la carta della Giustizia (un’enorme Nana in bianco e nero, colori che rispettivamente simboleggiano la purezza e  i dolori del mondo) Tinguely ha creato una scultura che raffigura l’ingiustizia e ha chiuso la porta con un lucchetto.
IX - L'Eremita (L'Hermite) Un vecchio barbuto, appoggiandosi ad un bastone, avanza reggendo una lampada. Non si può fare a meno di pensare a Diogene che, reggendo una lampada affermava di cercare l'uomo. In una radura L’Eremita, dalle braccia di serpenti, in cerca di un ‘’tesoro spirituale’’, affiancato nel giardino dalla sua versione femminile, un Oracolo d’argento in cui si può entrare per ascoltare un messaggio vocale registrato.
X - La Ruota della fortuna (La Roue de Fortune) Questa immagine, largamente conosciuta e rappresentata nel Medioevo, raffigura una ruota sormontata da una sfinge con corona e spada, con due esseri mezzo uomo e mezzo animale arrampicati ai suoi lati. Già in epoca medievale la Ruota era usata per ricordare la vanità delle conquiste e dei beni terreni.  [in Papessa II]
XI - La Forza
(La Force)
Una donna con un ampio cappello in testa chiude le fauci di un leone. È una delle tre Virtù cardinali raffigurata nel mazzo. La Forza è una fanciulla vestita di bianco che tiene a bada un feroce drago verde smeraldo,
XII - L'Impiccato
(Le Pendu)
Un uomo è appeso per un piede a un palo retto da nodose travi di legno. La gamba libera è piegata verso l'interno. La carta raffigura una pena praticata realmente durante il Medioevo dal vero che in effige, a chi si rendeva reo di tradimento. Questo tipo di pittura, detta infamante, era solitamente affidata a mestieranti, ma a volte ad artisti di rilievo, come Sandro Botticelli e Andrea del Sarto. L’Impiccato è appeso per un piede all’Albero della Vita, una scultura da cui escono serpenti mostruosi, per metà colorata e per metà coperta di disegni e iscrizioni.
XIII - La Morte (a volte lasciata senza scritta) Uno scheletro con una falce cammina in un campo cosparso di mani e di teste. La figura è collegata con l'iconografia medievale del Trionfo della Morte molto diffusa nel Medioevo e nel Rinascimento, in cui uno o più scheletri si trascinano, in fila o in una Danza Macabra, regnanti, Papi e altri soggetti solitamente di alto livello sociale.  la Morte dorata in sella ad un cavallo blu impugna una falce con cui ha già mietuto vittime, come si intuisce dalle braccia e dalle gambe che emergono dalla base della statua.
XIV - La Temperanza
(La Temperance)
Altra virtù cardinale. Un Angelo con la veste bipartita in due zone di colore blu e rosso, versa un liquido da un'anfora all'altra reggendole entrambe con le mani. La Temperanza, rappresentata da un angelo, poggia su una cappella al cui interno ‘‘i tanti specchi riflettono l’universo’’
XV - Il Diavolo
(Le Diable)
Un essere cornuto dal viso sghignazzante, le ali di pipistrello, i seni femminili, i genitali maschili, le gambe caprine, sta in cima a un piccolo ceppo a cui sono legati due diavoletti. Gli zoccoli e il ghigno osceno sono mutuati dalle classiche immagini greche del dio Pan.. Il Diavolo, la carta del magnetismo, dell’energia, del sesso, ha ali di pipistrello e il corpo coloratissimo
XVI - La casa di Dio (La Maison Dieu) Una torre che ha come tetto una corona, viene scoperchiata da una lingua di fuoco, mentre due figure umane cadono al suolo e piccole sfere riempiono l'aria. La costruzione evoca la Biblica torre di Babele, talmente alta che Dio punì gli uomini confondendo il loro linguaggio. Svetta alta sull’intero giardino La Torre, spaccata da una scultura di Tinguely che simboleggia il fulmine.
XVII – La Stella (L'etoile) Con questa carta si abbandona il mondo umano e si entra in quello spiritualmente superiore. Otto stelle, di cui la centrale molto più grande, sormontano una donna nuda che versa per terra acqua da due anfore. Sul fondo, un minuscolo albero su cui canta un piccolo uccello. [vedi in Imperatrice III] 
XVIII - La Luna
(La Lune)
Seconda lama della serie degli astri la Luna splende rotonda in cielo ma con il volto raffigurato di profilo, mentre gocce colorate partono dalla terra verso di essa. In primo piano un Gambero, legato zodiacalmente al segno del Cancro, esce da una pozza d'acqua. Due cani ululano e due torri sullo sfondo sembrano custodire il paesaggio. La Luna, la carta dell’immaginario creativo e dell’illusione negativa, è una testa stilizzata di donna che guarda verso il cielo appoggiata su uno scorpione rosso e su altri due animali. 
XIX - Il Sole
(Le Soleil)
Un grande sole radiante sparge gocce su due gemelli ritti in piedi vicino a un basso muretto in mattoni. Ispirato all’iconografia degli indiani d’America, Il Sole e’ un uccello dalle ali aperte appollaiato su un grande arco di ceramiche blu.
XX - Il Giudizio
(Le Jujement)
Un angelo esce da un nembo colorato suonando la tromba, mentre tre piccoli corpi sorgono da un avello Anche questa immagine, frequentissima nel Medioevo, può farsi risalire ai numerosi miti sulla fine del mondo presenti in molte religioni antiche. Il più importante riferimento è certamente l’Apocalisse di San Giovanni, ultimo libro del Nuovo Testamento. Questa carta corrisponde all'Angelo di altri mazzi da gioco. [vedi in Imperatrice III]
XXI - Il Mondo
(Le Monde)
La carta rappresenta una donna seminuda che regge due bastoncini nelle mani. Essa è circondata da una mandorla di foglie, mentre ai quattro lati della carta compaiono i simboli Tetramorfi degli Evangelisti: un Angelo (San Matteo), un'Aquila (San Giovanni), un Toro (San Luca) e un Leone (San Marco). La carta compendia, se pur in forma elementare due figure geometriche, il cerchio e il quadrato, che erano considerate il simbolo della perfezione.. L’ultima carta dei Tarocchi è  Il Mondo, dove secondo la scultrice ‘’si nasconde il mistero della vita’’; è una nana blu in equilibrio su una sfera avvolta da un serpente, sotto una scultura meccanica di Tinguely la fa ruotare ad intervalli regolari
XXII - Il Matto
(Le Fou)
La lama non è numerata e può essere inserita sia all'inizio sia alla fine del mazzo. Un giullare girovago, col cappello a sonagli, che regge su una spalla un fagottino con le sue poche cose, si avvia verso una strada non meglio identificata, rincorso da un cane che gli sta lacerando una calza. Una figura analoga si trova nel Tarocco del Mantegna, ma è chiamato il Misero. Il Matto è una leggera scultura ‘’skinny’’ a rappresentare l’uomo nel suo pellegrinaggio spirituale.